Guida all'ascolto

di Selenia Epifani





Anche  quest’anno prende il via l’ VIII edizione della rassegna  musicale “Concerto  di Primavera”, organizzata dall’Associazione Culturale “Arcadia” che, sulla scia dei consensi ottenuti nelle passate edizioni, si colloca tra gli eventi culturali di più ampio respiro presenti nel panorama  del nostro paese. Tale manifestazione nasce dall’idea di valorizzare non solo le qualità e le attitudini artistiche dei musicisti che vi prendono parte, ma anche di creare serate musicali che favoriscano la promozione culturale e turistica del nostro territorio.
Protagonista della prima serata di questa edizione sarà LA VAGA HARMONIA, un gruppo di giovani musicisti appassionati di musica barocca, che ha al proprio attivo una significativa esperienza concertistica. La nascita di questo ensemble si deve all’incontro di due musicisti grottagliesi il M° Fabio Anti e il M° Carmine Fanigliulo a cui, in seguito, si sono aggiunti altri artisti come Mimmo Fornaro, Domenico Nisi, Gabriella Russo e Vincenzo Vitti. Il programma della serata verte sulla scelta di alcune composizioni, quali “Battalla de Barabaso yerno de Satanas”, “Brando dicho el Melo”, “Corriente dicha la Mota” e “L’eroica”, tratte da I libro di canzoni – Napoli 1650  di Andrea Falconiero (1586-1656 ) liutista e compositore del primo Barocco. Nella sua vita di musicista errante, il Falconiero ebbe modo d'assorbire molti schemi compositivi del primo Seicento, mostrando, tuttavia, un occhio di riguardo per la Musica Popolare dalla quale fa emergere una notevole squisitezza nella linea vocale ed una padronanza degli schemi strumentali dell'epoca. A partire dal 1648 prestò servizio come maestro di cappella presso il re di Napoli, e in questa città, sotto l'influenza spagnola, ebbe occasione di assorbire molti elementi dello stile iberico. Da questa permanenza e da una precedente visita a Madrid, nasce l'originale "Libro Primo di Canzoni, sinfonie, fantasie, capricci, correnti, gagliarde, alemane,  per violini e viole overo altro strumento con il basso continuo” il quale contiene numerosi brani di forma differente, e può essere considerato come una vera e propria summa della produzione strumentale del tempo, specchio fedele delle evoluzioni in atto.
Le altre composizioni che ascolteremo nel corso della serata sono tratte da Scherzi e Canzoni – Parma 1622 di Biagio Marini (1597-1665) virtuoso del violino e compositore di spicco della prima metà del Seicento italiano. “Scherzi e Canzonette a una, due e tre voci”, opera pubblicata a Parma nel 1622, è da considerare come testimonianza del passaggio da parte dell’autore, nativo di Brescia, nella città ducale dove prestò servizio dal 1° febbr. 1621  sino all’aprile 1623 come «musico e sonator di violino». Nel corso dell’esecuzione sentiremo come l’intento del compositore vuole essere un’assoluta naturalezza del canto, la cui linea melodica ha il pregio di descrivere con grande efficacia le immagini del testo poetico. L’argomento prevalente di ogni Scherzo e ogni Canzonetta è quello amoroso, ma le suggestioni naturalistiche del testo sono numerosissime nel corso dell’ opera così come è dimostrato dal titolo dei brani scelti “Invita la sua donna alle delitie della campagna” e “Le rugiade”. La serata si conclude con l’esecuzione di “Varizioni Super Folias” composte dal M° Fabio Anti, artista poliedrico (Clavincembalista, Flautista Dolce e Traversiere, Controtenore e Baritono Brillante, Direttore di Coro, Compositore, Polistrumentista Medievale).
La seconda serata di questa edizione vede in scena tre giovani artisti  Fabrizio Aiello all’arpa, Valeria Zaurino al flauto traverso e Ivana Astrid Zaurino soprano. In un primo momento saremo affascinati dal suggestivo connubio tra due strumenti che hanno attraversato la storia della musica; il duo flauto traverso e arpa rievoca alla mente arcaici splendori per poi proiettarsi al futuro con un variegato repertorio originale e denso di fascino e colore. Dunque, dalle affascinanti armonie di sapore arcaicheggiante delle Two Medieval dances di Michael Amorosi, compositore italo-americano nato nel 1918, in cui flauto e arpa dialogano allo stesso livello scambiandosi motivi e ritmi passeremo ad un delizioso pezzo di Giuseppe Alessandrini Une fleur, scritto in occasione della nascita di una nipotina. A seguire, questo magnifico duo  ci delizierà con l’esecuzione di Entr’acte, un brano  accattivante e suggestivo, che presenta figurazioni iniziali molto veloci che rasentano l’aleatorietà e si risolvono in particolari suggestioni sonore; il tutto incorniciato da un tema molto intenso dove il flauto emerge con la sua vena melodica. In Algues di Bernard Andrés, compositore francese, le sonorità di entrambi gli strumenti vengono impiegate per riprodurre il fluire del mare, così come suggerito dalla traduzione in italiano del titolo dell’opera “alghe”. All'ambiente francese appartengono anche le Cinq nuances del compositore, poeta e drammaturgo Marc Berthomieu, da cui è tratto Pathetico, componimento in cui si evidenzia la cantabilità della melodia.
Nella seconda parte della serata, invece, saremo affascinati dal duo arpa e voce; un’unione perfetta dove il suono melodioso dell’arpa sottolinea ed esalta la bellezza della voce del soprano. Il primo brano è l’Ave Maria  di Gounod, la quale è una delle più famose composizioni sul testo in lingua latina della preghiera alla Vergine. Scritta dal compositore francese Charles Gounod nel 1859, è costituita da una melodia sovrapposta al Preludio No. 1 in do maggiore del I Libro del Clavicembalo Ben Temperato composto da J.S. Bach.  A seguire, O mio babbino caro, un'aria dell'opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini; è cantata dal personaggio di Lauretta, che si rivolge al padre Gianni Schicchi, quando lo scontro tra questi e la famiglia Donati giunge a un punto tale da mettere a rischio la sua storia d'amore con Rinuccio Donati. Infine ascolteremo, Vaga luna che inargenti, un’arietta di  Vincenzo Bellini composta secondo lo stile del belcanto. Concluderà la serata un ultimo brano “Eccomi in lieta veste. Oh quante volte! Oh quante!” , un’aria tratta dai Capuleti e Montecchi di Vincenzo Bellini in cui i tre musicisti si esibiranno insieme.
Sede della manifestazione continuano ad essere gli splendidi locali del Museo Civico della Paleontologia e dell'Uomo di Lizzano, ospitato nelle sale dell'ex Palazzo Majorano, un bene architettonico che rientra nel patrimonio storico della Città di Lizzano.

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